Domani si terrennao gli «Stati generali» dell'industria transalpina dei motori. Entro un mese saràa varato un piano anticrisi
Parigi studia un possibile ingresso pubblico nel capitale dei gruppi automobilistici francesi, da effettuare in parallelo all'erogazione di aiuti a favore di uno tra i settori più duramente colpiti dalla crisi mondiale. A riferire di questi progetti è stato il sottosegretario all'Industria, Luc Chatel, con un'intervista a Le Figaro. «In certi casi - ha detto - l'ingresso nel capitale può essere una merce di scambio per il nostro sostegno finanziario».
Secondo i piani allo studio, le case automobilistiche dovrebbero assumere impegni precisi sui limiti alla distribuzione di dividendi e sul mantenimento dei siti operativi in Francia, ha aggiunto il sottosegretario, ricordando le linee guida precedentemente indicate dal presidente Nicolas Sarkozy.
Restano da stabilire le modalità con cui erogare gli aiuti, possibili garanzie statali sui prestiti, o sulle emissioni di obbligazioni da parte delle case automobilistiche, «si studiano tutte le possibilità», ha precisato Chatel. Per domani il governo «ha convocato gli stati generali dell'auto», oltre alle case produttrici parteciperanno anche i fornitori ed entro fine mese si punta ad annunciare un piano per la sopravvivenza e il rilancio del settore.
In Francia l'auto conta complessivamente due milioni e mezzo di addetti, prevalentemente tra le due grandi case - Renault e Psa Peugeot-Citroën - e il produttore di componentistica Valeo.
Lo Stato controlla già un 15 per cento di Renault, mentre non è presente nel capitale di Psa.